sabato 13 febbraio 2010

Presentazione di VILORENZPROJECT

Amo la chitarra perchè è uno strumento meraviglioso. Con una chitarra in mano non si è mai da soli. Con una chitarra si hanno mille possibilità espressive, dalle più semplici alle più raffinate ed impegnative. Si può semplicemente intrattenere gli amici accompagnando cantate interminabili, come ci si può chiudere in una stanza a sperimentare nuove cose, a cercare nuovi orizzonti per la tua espressività. 
Suono la chitarra da quando avevo i calzoncini corti, e da quel momento sono passati circa trent’anni o poco più. Mi definisco un “dilettante evoluto”.  Dilettante perché non sono mai riuscito a passare quel sottile confine, a compiere il definitivo “salto di qualità” verso
 un coinvolgimento maggiore, un po’ per pigrizia, un po’ perché sempre più coinvolto in mille altre cose, altrettanto importanti e dignitose (casa, famiglia, lavoro….).  
Evoluto perché in tutti questi anni, ho sempre tentato di mantenere aggiornate le mie conoscenze sullo strumento e sulla tecnica, cercando di ascoltare e conoscere nuovi generi e artisti, e soprattutto leggendo, consumando, quasi amando quintali di riviste specializzate, fedeli compagne di questo percorso. All’inizio era “Fare Musica” (…quanto mi manca!), poi arrivarono “Guitar Club”, “Axe-magazine” e soprattutto “Chitarre”, che tuttora seguo con regolarità. Non vanno dimenticati alcuni libri curati dal progenitore della stessa “Chitarre”, il grande Andrea Carpi, quali “Manuale di chitarra Rock”, “Manuale di chitarra Folk”, “Manuale del Blues”, “Suonare e cantare di Rock inglese”, e così via… 
Capirete che tutta questa carta stampata occupa spazio, ma ho sempre tentato, nonostante un paio di traslochi, di conservare quante più riviste possibili. Ciò per un motivo ben preciso: riuscire a salvare le preziose sezioni di didattica.
Così, un bel giorno di qualche tempo fa, nel disperato tentativo di riordinare il garage ed assillato dal dubbio se sacrificare un paio di scatoloni pieni di riviste, mormorai tra me e me: “dovrei fotocopiare tutti gli articoli più interessanti, riordinarli per argomento, e raccoglierli in un libro, così non dovrei più conservare tutte queste riviste ed avrei il materiale sempre a portata di mano”.
 “Un libro? E perché non dovrei provare a scriverlo io un libro su questi argomenti? Se ci rifletto, quasi credo che anch’io avrei qualcosa da dire! - Intanto potrei iniziare con un sito web!".
Così, cari amici, eccomi a presentarvi “Shut up ‘n’ play yer guitar! (ovvero tasi!…e sona!)”, che, lungi dal pretendere di essere un lavoro esaustivo sulla didattica della chitarra, vuole semplicemente riassumere il mio personale percorso sullo strumento, oltre che offrire un omaggio ad alcune esperienze musicali che mi hanno nel tempo gradevolmente coinvolto. 
Sperando di riuscire a far condividere almeno a qualcuno di Voi la mia passione, porgo un augurio di buona musica a tutti.

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