domenica 6 maggio 2012

TESTATA VALVOLARE PER CHITARRA KLD GT30HM


KLD è un produttore cinese attivo da ormai una decina di anni nella produzione di amplificatori per chitarra, effetti ed accessori quali riduttori di potenza etc.
E’ approdato di recente sul mercato italiano su iniziativa della Startel Srl di Torri di Quartesolo, importatore esclusivo per l’Italia. Tra i primi negozi ad esibire i prodotti di questo marchio troviamo l’ottimo Jacolino Srl di Vicenza, consolidato dealer  della piazza,  il cui titolare Stefano ha lanciato nei giorni scorsi sul web l’invito a provare e recensire questi ampli, invito che ho raccolto con curiosità ed entusiasmo.
Oggetto della nostra prova è quindi la testata KLD GT30HM, abbinata per l’occasione ad una cassa Hughes & Kettner 4x12 disponibile in negozio. Ad accompagnarmi nella prova la mia fida chitarra G&L Legacy Tribute, una coreana di classe media ma che conosco come le mie tasche e si è dimostrata nel tempo fida compagna delle mie avventure chitarristiche, e la mia pedaliera Digitech RP1000, usata unicamente come multi effetti, escludendo quindi le simulazioni di ampli.
La testata si presenta di costruzione solida, con un robusto lamierino metallico traforato che lascia intravedere valvole e circuiti. Look migliorabile, ma che non nasconde una certa aggressività, soprattutto ad ampli acceso, quando i filamenti dei “tubi” conferiscono una luce intrigante. Peso intorno ai 13/14kg, quindi non una piuma ma cmq trasportabile serenamente con una sola mano. Potenziometri di tipo Chicken Head, di colore nero con indicatore bianco di buona visibilità. La qualità degli stessi appare adeguata.




La configurazione è a due canali, pulito e distorto, selezionabili sia da pannello che con footswitch (non fornito). Il canale clean ha un solo potenziometro di gain, il secondo canale ha due controlli di volume pre e post gain. Entrambi i canali condividono riverbero e sezione di equalizzazione a tre bande (classico bass-mid-treble) e presence, per dare aria al suono. Infine il controllo di master volume. È presente un selettore di “gain boost” che aggiunge qualche decibel al suono, peraltro non particolarmente efficace (in buona sostanza ci si troverà a tenerlo sempre inserito). Presenti le prese di send e return per effetti di modulazione esterni. Sul pannello posteriore si notano uscite per gli speakers con varie impedenze (8-16 ohm), ed  una comoda uscita DI con presa xlr, comoda per registrare o inviare un segnale al mixer senza necessariamente microfonare.  
L’ampli è equipaggiato con tre valvole 12AX7 per la parte preamplificatrice, e 4 EL84 per il finale di potenza. Simile dotazione ci porta subito a pensare a suoni di matrice British, ovvero a Vox, Marshall e Laney, vediamo alla prova del suono che cosa andremo ad ottenere….
Un primo assaggio del canale clean, con gain a ore 11 e toni tutti a ore 12, con master a ore 10.00 ci fa subito sentire un timbro pulito molto corposo e presente, ottimo per arpeggi. L’impressione è di un suono bello carico, pronto a rispondere ed a “crunchare” se solo sollecitato un po’ pesantemente, o aggiungendo un po’ di gain all’ampli. Timbri per accompagnamenti funk o in strumming vanno un po’ ricercati, contentendo magari il volume in ingresso dello strumento, abbassando bassi e medi ed enfatizzando un po’ gli acuti. Il risultato è comunque a portata di mano.
Alzando il gain ci si porta velocemente in area blues, ed il gioco si fa veramente divertente sollecitando con il tocco le valvole, ottenendo una risposta dinamica decisamente buona.
La cosa più interessante, in entrambe le sfumature, e che vedremo confermata anche nel secondo canale, e l’ampia riserva di potenza che questo ampli dispone. Rispetto al 15 watt della stessa casa, provato qualche minuto prima, si ha veramente l’impressione di avere in tasca tutta l’headroom di cui si può avere bisogno. Come girare in città con una bella auto di media cilindrata, magari sovradimensionata per l’utilizzo ma che lascia la consapevolezza di essere all’altezza, se necessario per qualsiasi viaggio, anche di lungo chilometraggio…
Passando al secondo canale, a livelli medio bassi di gain ci si trova facilmente in territorio classic rock, i riff di Stones, Zeppelin e Free sono facilmente simulabili. Alzando il gain, e tirando sui medi, l’ampli esibisce una bella voce lead, mentre svuotando i medi ed alzando bassi ed acuti, eccoci pronti ad accompagnamenti tellurici in pieno stile heavy metal.
L’uso abbinato di un multi effetto ha evidenziato una buona capacità della testata di “digerire” i pedali connettendo l’unità direttamente all’input dell’ampli. L’uso di un po’ di compressione, di qualche modulazione fa letteralmente “prendere” vita al suono sia nei puliti che nei semi-distorti. Ottimi suoni distorti sono ricavabili nel canale clean con l’abbinata di un buon distorsore (stile rat) o un fuzz (è la configurazione che preferisco), mentre nel canale lead l’abbinata di un po’ di overdrive o di distorsione conferisce rotondità al suono naturale dell’ampli, donando una spinta maggiormente completa. Aggiungendo invece un distorsore bello carico (stile Metal Zone), si può arrivare a risultati tellurici.
Bene, in definitiva la prova ha fatto registrare suoni belli e fruibili in tutte le configurazioni, accompagnati da una bella sensazione di solidità e potenza. L’uso abbinato di alcuni effetti può poi fare veramente decollare la tavolozza sonora ottenibile.
L’ampli, vista le sue dimensioni e la gagliarda propensione timbrica (ricordiamo che non sono previsti circuiti di attenuazione della potenza, presenti invece nel 15W) è indicato a battaglie in sala prove anche con batteristi picchiatori, piuttosto che a serate in piccoli locali. Sconsigliato invece l’uso casalingo.
Una congrua dotazione di speakers, diciamo 2x12 di scuola Celestion, sarà l’adeguato complemento per dare aria alla bella voce di questa testata.
Lo street price intorno ai 500 euro, è competitivo rispetto a testate della stessa potenza. L’Ampli è consigliato soprattutto ai giovani chitarristi che suonano generi moderni e che stanno iniziando a esibirsi live con continuità. Con meno di 1000 euro, abbinando ad esempio alla testata una buona 2x12 Marshall o Laney e qualche pedale (un TS9, un Ds1 ed uno Small Clone) si possono trovare un set-up di adeguate capacità timbriche e potenza, che nulla ha da invidiare a soluzioni magari più blasonate ma senz’altro molto più costose. 

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